Chi siamo

L’Associazione “Cuore che vede”  è  un'organizzazione di volontariato senza scopo di lucro, di ispirazione cristiana.
Nasce a Palermo l’11 aprile 2008 ed opera a  Romagnolo e nei quartieri Sperone, Sant’erasmo e Brancaccio.E' impegnata nella promozione dell'uomo e dello sviluppo sociale, culturale e formativo nello spirito della dottrina sociale della Chiesa.
La sede dell’associazione si trova a Romagnolo, nella Parrocchia San Giovanni Bosco in via Messina Marine,259.
Lavora in rete con le scuole, le parrocchie i servizi sociali e le altre realtà associative della seconda circoscrizione di Palermo. Il Presidente fondatore è il prof. Giuseppe Sclafani.

MISSION

L’Associazione Cuore Che Vede vuole contribuire, attraverso il coinvolgimento attivo delle persone, della società civile e delle istituzioni, alla promozione socio-culturale della famiglia e delle persone, valorizzando la diversità.

 

 

Storia del progetto

L’Associazione “ Cuore che vede” nasce l’11 aprile 2008 dall’esperienza del Centro Caritas Maria SS. Assunta, opera segno della Caritas Diocesana nel cuore del quartiere Sperone ma che abbraccia un territorio vasto che va da Romagnolo a Pomara.
L’Associazione, d’ispirazione cristiana ed ecclesiale, prende il nome da una espressione usata da papa Benedetto XVI nell’enciclica “Dio è amore”,  al n. 31 dove parlando della carità operosa dice che il programma caritativo di Gesù nasce da “un cuore che vede”.
L’Associazione lavora,pertanto, in stretta collaborazione con alcune parrocchie di periferia della città, che operano in un contesto sociale difficile dove alta è la disoccupazione e la marginalità sociale ed  in cui, particolarmente nelle zone delle case popolari, esiste un grande bisogno di sostegno culturale, morale ed economico alle famiglie, ai bambini ed ai giovani.
In un contesto sociale in cui la scarsa qualità della vita va  insieme a fatalismo e rassegnazione, l’associazione “Cuore che vede” nasce con lo scopo di promuovere un’azione pedagogica, a partire dalle comunità  ecclesiali presenti  nel territorio.
Attraverso l’esperienza della “Banca del Tempo”,  si vuole contribuire a  creare un forte volontariato sociale, sensibilizzando le coscienze di  tutti  e, soprattutto dei giovani più disponibili, a svolgere un lavoro sociale fruttuoso per migliorare il quartiere.
L’Associazione sostiene la necessita di  promuovere una pedagogia dei fatti, tanto cara ai giovani interessati a dare un po’ del loro tempo e delle loro capacità per il volontariato sociale.
Il  progetto  in cui ciò si sta sperimentando, con relativo successo, è  volutamente denominato “ Costruire con i giovani la civiltà dell’amore” .
Un progetto innovativo di volontariato sociale dei giovani a favore dei fanciulli e dei ragazzi bisognosi di aiuto in un quartiere difficile e degradato della nostra città dove c’è grande degrado    ( non solo urbanistico ma anche culturale e morale ) ed esclusione sociale.
Questa iniziativa di volontariato sociale nel progetto “Costruire con i giovani la civiltà dell’amore” è un’esperienza di accompagnamento educativo individualizzato ( peer to peer ) con una consistente ricaduta sui giovani volontari che possono raggiungere i seguenti obiettivi:

  1. Maturazione dei valori della relazionalità e della cittadinanza attiva.
  2. Educazione all’impegno ed alla corresponsabilità sociale contribuendo allo sviluppo ed alla costruzione del tessuto sociale.
  3. Rafforzamento delle dimensioni positive della propria personalità

Il principio ispiratore del progetto è l’idea che i giovani aiutano i giovani. Così attraverso l’iniziativa della Banca del tempo è stato possibile avere la disponibilità di un notevole gruppo di giovani liceali ed universitari ( più di 50 )che hanno offerto la disponibilità di un’ora alla settimana e ciò ha incoraggiato ad iniziare questo progetto che vuole provare a mettere accanto ad un ragazzo che soffre, un giovane che ama. Con essi durante il periodo estivo si è svolto un campo di formazione a San Vito Lo Capo dal 24 al 31 luglio con il sostegno del Cesvop e della Caritas Diocesana.
L’associazione, consapevole che  Il quartiere ha urgente bisogno di una scossa psicologica e di una rete di sussidiarietà, ha avviato un’animazione socio-culturale dei minori e delle loro famiglie coinvolgendo le istituzioni e le associazioni in una rete di sussidiarietà che contrapponga il network del bene al network del male, il capitale sociale positivo a quello negativo.
L’Associazione punta sul progetto della promozione del volontariato sociale per tentare di scuotere l’ambiente affinché superi quella sorta di sfiduciata rassegnazione in cui sono piombate le istituzioni stanche dei tanti tentativi di animazione andati a vuoto.
      I principali servizi che, attualmente, l’Associazione si trova a compiere, in stretta comunione con la Caritas, sono:
1 - L’ascolto e l’impegno a rispondere ai bisogni delle famiglie avvalendosi dell’apporto di volontari preparati e competenti in cui sono presenti figure importanti come psicologhe, Assistenti sociali, consulente legale.

2- Il servizio medico di Pediatria e Ginecologia che è portato avanti da due dottoresse volontarie.

3 -  Servizio aggregativo delle donne e delle giovani attraverso due laboratori: ricamo e decoupage.

4 – Servizio aggregativo per i ragazzi attraverso due laboratori musicali: Laboratorio di flauto e laboratorio del coro.
     L’Associazione collabora con le Istituzioni e le Associazioni del territorio.  A tale scopo si è organizzato con successo, grazie al sostegno del Cesvop, a cui l’Associazione “Cuore che vede” fa parte, lo Speronfest realizzatosi il 3  e 4 ottobre 2008 ed in tale occasione si è pubblicato un giornale dal titolo “Giardino news”.
L’iniziativa, ideata durante la festa del Volontariato organizzata dal Cesvop a Palermo a fine maggio, si è maturata nei mesi successivi.
     Attualmente l’ Associazione  continua a promuovere il volontariato, soprattutto giovanile, per migliorare quanto si è iniziato a fare per i minori e  si prepara sviluppare nuove iniziative  e progetti sul campo della famiglia e dei minori che tenga conto dell’emergenza educativa presente nel territorio in cui opera.
A tal fine sta riflettendo su come progettare l’educativa domiciliare e l’educativa di strada in collaborazione con altre associazioni di volontariato che hanno esperienza in questo senso.  L’associazione guarda, inoltre,  con interesse tutti i progetti che sviluppano la cultura della legalità e  lottano  contro la dispersione scolastica.